Il “mia” ricetta preferita con i “miei” carciofi (violetti di San Luca)

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Nell’orto, oltre che a un folto manto di gramigna, abbiamo ereditato una rosa, un rosmarino, e alcune piante di carciofi di San Luca, piantate dai custodi precedenti.

“Nella prima metà del secolo scorso il carciofo di San Luca era una delle coltivazioni principali sulle colline a sud di Bologna. I carciofi violetti sono molto diffusi anche nel territorio romagnolo, ma la coltivazione nei terreni argillosi della collina bolognese conferisce alla varietà di San Luca un sapore fresco, erbaceo con note che tendono alla radice di liquirizia. Grazie a queste caratteristiche, raccontano gli anziani, un tempo il carciofo di San Luca era apprezzato e conosciuto in tutta la regione e rappresentava una fonte di reddito importante per gli agricoltori locali.
Con lo spopolamento delle campagne degli anni’70 è iniziato anche l’abbandono di questa varietà. Oggi, le case coloniche, che spesso ospitavano le carciofaie più produttive, si sono trasformate in abitazioni di pregio e alla funzione produttiva degli orti è prevalsa quella estetica del giardino, mentre i terreni circostanti sono rimasti incolti. “ (sito Fondazione Slowfood).

Non conoscevo questo piccolo carciofo, diventato presidio Slowfood:  raccolto abbastanza giovane è tenerissimo e perfetto da mangiare crudo.

I suoi capolini rimangono piccoli, e una volta tolte le brattee esterne più dure resta il cuore tenerissimo e saporito

“I carciofi violetti sono molto diffusi anche nel territorio romagnolo, ma la coltivazione nei terreni argillosi della collina bolognese conferisce alla varietà di San Luca un sapore fresco, erbaceo con note che tendono alla radice di liquirizia.”( fonte: Slowfood)

Il carciofo del “mio” orto…

Io già amavo i carciofi crudi, ma ora, appena raccolti dall’orto, sono diventati quasi un pasto rituale.

Il primo raccolto è stato emozionante: rose (da potatura) e carciofi.

Un mazzo originale… rose e carciofi…

La rosa una volta portata a casa ha sprigionato un profumo pazzesco, soprattutto la sera… un profumo che sa di Mery, di nonni, di cose antiche, di campagna… il profumo delle rose fresche è il mio preferito.
Amo le rose antiche, dal fiore piccolo e più semplice, e ne ho piantate di nuove, anche se erano piante un po’ sofferte (che ho voluto salvare da un vivaio che non le aveva curate!) e non hanno ancora fiorito.

Ho voluto fare uno schizzo molto veloce, tra le mille cose da fare, come sempre…

 

…ho tenuto il mazzo sul tavolo in studio, per annusarlo mentre lavoro

 

peccato che non si può disegnare il profumo…

Stessa cosa per i carciofi: un piccolo disegno, una ritratto sintetico della pianta, per ricominciare a fare qualche disegno dal vivo.

 

Disegno veloce, con qualche pennellata di acquerello, su carta non da acquerello…

E poi… ta daaaannnnn!

 

La ricetta di Carciofi freschi e avocado.

E dato che l’ho inventata io, come non cogliere l’occasione per scriverla nel ricettario (che puoi trovare nello shop) ?
E’ semplicissima.
Già mettevo insieme carciofo e avocando, con succo di limone olio e sale, questa volta, essendo primavera e avendole nel frigo, ho aggiunto fragole fresche e foglioline di menta del terrazzo.
Con un buon calcino di bianco, leggermente aromatico, sono un antipasto (o in quantità più abbondante) un secondo,  vegetariano o vegano davvero fantastico.
Provare per credere.

 

 

E se provi la ricetta, fammi sapere cosa ne pensi!!

 

2 commenti
  1. gianni cavola
    gianni cavola dice:

    Appassionato di carciofi… Un po’ per tradizione un po’ per tendenza…nel mio locale di Cucina Romana arriviamo tra 700/800 Carciofi a settimana, tra Cimaroli Romaneschi, Thema, e altre Qualità……cari saluti, Gianni.

    Rispondi
    • Marina Cremonini
      Marina Cremonini dice:

      Caro Gianni, chissà che buoni i tuoi carciofi! anche perchè la cucina Romana ne è regina…la mia è una produzione assolutamente familiare, e la ricetta tutta inventata (ma davvero buona)… tu sei un professionista!
      Buon lavoro allora!

      Rispondi

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