Realizzazione di “Non siamo mai soli”

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La storia in 12 illustrazioni “Non siamo mai soli”, di cui puoi vedere il video e sfogliare le immagini qui, è nata circa due anni fa.

Vorrei raccontare l’evoluzione di un progetto, i tanti passaggi che occorrono, perché molte persone non si immaginano quanto lavoro c’è dietro alle storie, alle immagini, anche semplici.

Una mia cara amica, a cui confido spesso certe frustrazioni nel fare capire ai committenti, ai privati, o ai semplici conoscenti, che “i disegnini” sono molto di più di ciò che sembrano, mi ha suggerito di iniziare a “educare” i fruitori delle immagini.

Forse tanto abituati al subito, a comprare un quadro all’Ikea, a vedere sui social ogni giorno tonnellate di immagini…

In tanti pensano che noi, che facciamo illustrazione, ci sediamo a un tavolo, dotati del talento di saper tenere in mano una matita, ci mettiamo lì, e qualsiasi cosa ci venga chiesta, con tazza di caffè a fianco, e un po’ di musica, e in un batter d’occhio creiamo magicamente dal foglio bianco.
Il processo invece è estremamente lungo, talvolta tormentato, solo raramente liscio e immediato, e diversificato a secondo del tipo di illustrazione che andiamo a fare.

L’editoria ha delle regole, il packaging altre, lo studio di un personaggio è un processo molto complesso, le inquadrature delle tavole di un libro richiedono di essere un po’ registi… per non parlare dello studio del tratto con cui si vuole realizzare una certa commissione, che cambia il carattere del personaggio o dalla commissione stessa…
Insomma, fare i disegnini è molto impegnativo.
Credo che tanti miei colleghi potrebbero raccontare i lori “parti”, ovviamente ognuno ha il suo personale travaglio, ma sono certa che sarebbero complessi e interessantissimi.

Spesso poi, realizzare un libro o una pubblicità, è un lavoro di squadra, e quindi occorre saper mediare, ascoltare, condividere, mettersi in discussione, o affermare la propria idea… occorre comprendere un testo, scegliere cosa illustrare e cosa no, e per quale obiettivo.

In questo caso ero sola, essendo per lo più un esercizio per me stessa, quindi è mancata tutta questa parte relazionale.

Più procedo in questo mestiere più mi accorgo della grande complessità che richiede per essere affrontato in modo realmente professionale, e che proprio per questo non si smette mai di approfondire e studiare una delle tante competenze che richiede.
Come più volte ho scritto, da autodidatta, mi sento perennemente “indietro”, o non all’altezza, e vedo costantemente colleghi più bravi … da cui cerco di trarre ispirazione (invece di abbattermi, come in premestruo rischio di fare ;-) )

 

Due anni fa, dicevo, volevo iniziare a fare delle storie in video, ma non sapendo lavorare in digitale (se non per quel po’ che serve a sistemare gli acquerelli), potevo solo fare delle illustrazioni in sequenza, o al massimo con elementi mobili (come per questo vecchio lavoro che feci per uno spot che andò nei cinema di Bologna per un po‘). In questo caso però una ragazza aveva fatto il montaggio di tutte le illustrazioni con un programma professionale,  mentre io so usare un programmino estremamente più semplice.

Buttai giù uno schizzo, ma la storia restò lì, tra le pagine del Moleskine.

Bozze di "Non siamo mai soli"

I primi disegni dell’idea che arrivò due anni fa…

La pagina dei primissimi schizzi

 

Poi, un po’ di tempo fa, ho deciso di realizzarla comunque, in forma di normali illustrazioni, perché volevo lavorare ad uno stile semplice e fresco e pulito, ma allo stesso tempo poetico.

Ho deciso allora di fare 12 illustrazioni, ovvero la storia doveva svolgersi in 12 momenti.
Inizialmente non volevo usare parole, volevo usare solo immagini.

Ho fatto un primo story board.
(l’arnica al 90% è per la mia cervicale … ahimè..)

La storia iniziale era pensata in autunno, con il volare delle foglie, e i colori autunnali…

 

 

Poi ho fatto un nuovo story board, con alcune correzioni.
Intanto ho deciso di ambientarla in primavera perché sarei stata maggiormente ispirata dalla situazione attuale, e perché preferivo dare un senso di rinascita, di leggerezza, e non di malinconia come ha in se l’autunno, che per il contenuto già malinconico della storia mi sembrava più indicato.

 

 

Mi sono anche accorta che sarebbe stato meglio cambiare alcune inquadrature.

Allora ho cominciato a lavorare sulle singole illustrazioni.

Ridisegnandole tutte, una a una.

Le ho anche scansionate, aggiustate come dimensioni, tagliate, e creato un piccolo menabò da sfogliare per vedere se la sequenza funzionava.

 

 

Nel frattempo cercavo le references ( di anziani, di chiome di albero, di panchine al parco, di luci/ombre…) e  di capire come rendere le ombre delle chiome non interamente piene, degli alberi a primavera, e come caratterizzare l’anziano signore, il suo abito, come fare il contorno (con che colore, con che mezzo)…

(qui intanto mi si è rovesciata la tazzina del caffè… e ne è uscito un effetto interessante per un altro progetto…)

 

Poi ho iniziato a studiare questi elementi sulla prima illustrazione della storia, che consideravo la “bozza definitiva”.

Qui infatti era ancora autunno, ero ancora nella fase “indecisa” sulla stagione… e avevo fatto una inquadratura più stretta sul signore anziano.
Nel definitivo ho allontanato l’obiettivo, e ho deciso di fare un campo più largo, come per avvicinarmi un po’ più lentamente al protagonista, ripreso più da vicino nella illustrazione n.2.

E ho fatto altri studi ancora… con il liquido gommato per le ombre (risultato interessante, ma non per questa storia…), per la realizzazione delle chiome, contorno nero, contorno china…

 

sempre studi…

e ancora studi…

Ho disegnato lo stesso nonno sulla panchina non so quante volte…

Poi ho realizzato questa versione, e mi ha convinta.

E pian piano ho cercato di lavorare anche alle altre con questo tipo di contorno, di chioma, di ombre, di colori dell’abito…

 

Illustrazione per "non siamo mai soli"

La scelta definitiva dello “stile”

E sono andata avanti con tutte e 12.

 

illustrazioni per "Non siamo mai soli"

Acquerelli su carta 100% cotone

 

Fatto questo le ho tutte scansionate e ripulite, anche da piccoli errori.

Solo allora ho sentito l’esigenza di aggiungere qualche parola, per rendere meglio la poesia… temendo che non fosse chiara la sequenza, non mi fidavo di ciò che avevo cercato di dire con le sole immagini…ma le parole dovevano essere davvero poche.

E ho pensato ai testi, più semplici che ho potuto.


A questo punto ho usato un programma abbastanza basic per fare video, e con un piccolo editing ho aggiunto la musica, una slide di intro e una di chiusura, e ne è venuto fuori il video finale che puoi vedere qui, assieme alle 12 tavole finali.

Dietro a quei 2 minuti di video, o a quei 12 disegnini, c’è tutto questo.

 

Lo scopo per cui ho raccontato il mio processo creativo (e chissà quello dei miei colleghi quanto sarebbe interessante!) è quello di far vedere a chi non conosce nulla di questo “mondo”, che questo,  fatto seriamente, è un lavoro, un mestiere, un’arte… che come tale richiede talento, sì, ma studio, ore, competenze trasversali, professionalità… e l’attribuzione del giusto valore, da parte nostra, e di chi ci commissiona le illustrazioni.

 

9 commenti
  1. Elena
    Elena dice:

    Condivido la scelta di tornare alla newsletter. Andare un po’ controcorrente di questi tempi è un bene…lo credo sinceramente. Le cose fatte con cuore alla fine premiano sempre, e ci vuole lentezza e pazienza per farle fiorire. Buon lavoro Marina.

    Rispondi
  2. Marta
    Marta dice:

    Prezioso viaggio… Grazie per questa tua apertura….
    La storia è bellissima e ricca di spunti … c’è un messaggio importante…che grazie al gioco di immagini arriva direttamente al cuore di chi guarda! È toccante!
    Sei una regista veramente….. è bello essere registri nel proprio lavoro… È bello essere registi di emozioni.
    Complimenti per la cura ed il dettaglio del disegno….i giochi di ombre e le inquadrature…
    Il co- protagonista della storia è sempre il personaggio più intuitivo….😊♥️ Anche nella vita reale arriva al momento giusto!

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    • Marina Cremonini
      Marina Cremonini dice:

      Cara Marta, grazie come sempre dell’attenzione che metti nel seguirmi, nel leggere le mie creazioni… grazie di questo commento… di tutto <3 <3 <3 (...noi ci sentiamo presto per qualche cosa di nuovo a quattro mani <3 )

      Rispondi
  3. Sara Ivana Marchesi
    Sara Ivana Marchesi dice:

    Bentornata, newsletter!

    A me piace tantissimo vedere ciò che sta dietro certi lavori… Non sarò mica l’unica!! :D
    E chi deve mangiare la foglia la mangerà ;-)

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    • Marina Cremonini
      Marina Cremonini dice:

      ..anche a me interessa tantissimo il processo che porta alle creazioni, qualsiasi esse siano… arte, ma anche artigianato… io andrei negli studi e botteghe di tutti a curiosare!
      Grazie mille <3

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  4. M Gabriella Zanini (Mamy)
    M Gabriella Zanini (Mamy) dice:

    Ciao Marina. Capisco perfettamente il lavoro che hai svolto e mi piace molto questo modo di interagire con noi. A me piacciono tantissimo i colori e le tue ambientazioni che ci fanno riflettere e anche perché mi un po’ sognare . Grazie e ti seguirò quando posso ovvio ma ci sarò. Un abbraccio e… il regalo è piaciuto moltissimoooooo

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    • Marina Cremonini
      Marina Cremonini dice:

      Cara Gabriella, grazie mille di tutto! spero sempre che le mie illustrazioni suscitino un po’ di emozioni, magari una domanda, e un sorriso… e sono super felice che il regalo sia piaciuto! beeeneee!
      Grazie ancora!!!

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  5. Hella Klein
    Hella Klein dice:

    Liebe Marina, schon das Video, dass ich hier in Deutschland an Freunde weitergeleitet habe, hat sehr viele positive Emotionen ausgelöst!
    Jetzt bringe ich auch die Entstehungsgeschichte in Umlauf, weil es eine deutsche Übersetzung gibt! Sie enthält zwar ein paar kleine ‘Stolperstellen’, aber insgesamt ist alles gut umgesetzt!
    Es wird Zeit, dass du auch außerhalb von Italien mehr Bewunderer findest! Das hoffe ich von Herzen und umarme dich in Gedanken!

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