Piccolo erbario della piante stronze, Rizzoli, di Francesco Broccolo

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A settembre è uscito un libricino dal titolo originale: Piccolo erbario delle piante stronze, scritto dal simpaticissimo Francesco Broccolo (un insegnante, e agronomo marchigiano, bravissimo, saggio, giovane, simpaticissimo, che potete seguire sui suoi canali social),  che contiene 10 tavole botaniche illustrate da me.

E’ edito da Rizzoli, con una carta molto bella, una grafica azzeccatissima, che lo rende anche un bell’oggettino (cosa che non accade sempre!)-

 

E’ stato molto bello tornare al disegno botanico, mia vecchia passione (essendo laureata in agraria), che coltivo meno negli ultimi anni, solo per questione di tempo.

Ho percepito sensazioni completamente diverse rispetto al processo creativo degli albi illustrati, a cui ultimamente mi dedico.
E mi sono resa conto di quanto ci abituiamo a tutto, e quanto invece i cambiamenti siano sempre salutari, proprio per rinfrescare il processo creativo stesso.

Non avendo potuto disegnare dal vivo, la mia ricerca di references è stata ampia e approfondita: sul web si trova di tutto, anche tantissimi errori, e quando devi essere scientifico, questa parte di lavoro,deve essere estremamente più accurata.
Le piante, in oltre, a seconda del terreno in cui crescono e della fase vegetativa in cui sono, appaiono molto diverse, per cui la stessa specie in varie foto appare completamente differente.

Il disegno botanico di solito prevede di rappresentare la “piantità”, una pianta ideale, ad esempio un alloro, che abbia in se tutti gli elementi distintivi dell’alloro, espressi in modo “perfetto”, in modo che quel disegno sia un modello per riconoscere l’alloro in natura (in cui quasi mai cresce e si sviluppa in modo “perfetto”).
Quindi anche nel disegno più “scientifico” c’è un intenso processo creativo, di messa insieme di tante parti , che però non è fantasioso, ma immerso nel reale.

A tutto questo “lavoro” va poi donata la bellezza, e si deve sposare con la tua mano, il tuo tratto, e il tuo uso del colore (che però deve rispettare i colori della pianta).

Mi ha molto pacificato realizzare queste tavole, e confesso che spero mi ricapiti (anche se non mi ritengo brava come certi illustratori botanici “specialisti”).

In realtà quando sono in Appennino porto sempre con me il taccuino, per cercare di fare qualche schizzo dal vivo, e se potessi disegnerei ogni pianta, fiore, verdura dell’orto, ma confesso che quest’anno l’orto mi ha dato così tanto da fare che quando non ho lavorato in studio coi pennelli in mano, ero a raccogliere, fare qualche trattamento, difendere le mie piantine dalle cimici, o annaffiare.

 

Il libro parla, come le chiama Francesco, delle piante “stronze”: quelle che hanno comportamenti analoghi a certi atteggiamenti umani, che nel nostro mondo verrebbero definiti “comportamenti da stronzi”appunto. Ad esempio le arrampicatrici sociali, le autostoppiste (non che gli autostoppisti siano stronzi… ma queste se ne approfittano parecchio!),i vampiri vegetali, le punitrici…

Ovviamente lo consiglio vivamente!

E vi consiglio di seguire Broccolo, se vi interessa l’argomento, anche io sono diventata una sua fan: è l’insegnate che tutti vorrebbero avere!

Qui di seguito un po’ di studi, di tavole finite, e di pagine del libro.

 

convolvolo arvense

Schizzo- studio prima dei definitivi, per capire la pianta

 

Edera helix

Schizzo studio delle varie parti della pianta, dei colori e delle forme, sul blocco degli schizzi

 

 

Edera Helix, studi

Disegno definitivo, e studi

 

 

acquerello di Edera Helix

Disegno finale, una delle 10 tavole che trovate nel libro

Viscum album

Bellissima impaginazione, chiara e piacevole

 

Apertura capitolo erbario piante stronze

Piccole schede riassuntive, delle categorie di “stronzaggine” ;-)

 

 

Articum lappa, bardana

Una pianta bellissima , la bardana!

Ailanto, acquerello botanico

Una delle piante più stronze… se prendi il libro o segui Broccolo…scoprirai il perchè!!

 

Ailanto

Tavola botanica, una delle 10 che troverei nel libro

 

Marina Cremonini

Io, con le meravigliose rose rampicanti del mio orticino di città

 

 

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