La mia fiaba nata per la Folktaleweek 2024
Quest’anno, non essendo riuscita a partecipare a nessun Inktober, ho deciso di provare a “giocare” alla Folktaleweek.
Una specie di sfida, a cui tutti possono partecipare, dove per una settimana, ogni giorno, si deve illustrare una parola stabilita dagli organizzatori, e farne una storia.
Mi sembrava una sfida molto interessante, un ottimo esercizio: per avere a che fare coi social con una certa regolarità, gestire l’inglese, lavorare a una palette e a un’ ambientazione che di solito non esploro, se non in singole tavole (colori tipici della notte)
I temi erano:
- MIST
- GATE
- BLIGHT
- TRAIL
- DEPTH
- BONE
- BLOSSOM
Mi è nata questa storia che parla di Morte e Antenati: il mese di Novembre, è tradizionalmente legato appunto ai defunti e agli antenati.
Negli ultimi anni ho fatto un piccolo lavoro sul mio albero genealogico, e ho compreso quanto sia importante rendergli omaggio.
Per condividere quanto c’è dietro ogni illustrazione e storia (c’è tanto più di quel che si vede!), voglio raccontare tutto ciò che ho cercato di mettere in questa storia.
Augurandomi che il contenuto della storia stessa, così spiegato, possa arrivare con più calma e continuità, risposta alla modalità di condivisione via social.
E’ infatti una storia che ha bisogno di ascolto, di lentezza, perchè si muove nel nostro bosco interiore…
Se hai voglia di leggerla, eccola qui!
Ho scelto innanzitutto un Tasso come protagonista, perché nella simbologia sciamanica Il Tasso rappresenta l’animale totem di guaritori e sciamani. Simboleggia la tenacia volta alla guarigione, al cambiamento delle situazioni di vita negative, all’incanalamento della rabbia e di tutte le emozioni distruttive verso un obbiettivo costruttivo.
Affrontare la morte di qualcuno che ci è caro, o una morte simbolica di una parte di noi stessi, o un passato pesante che ci portiamo come fardello, e che vogliamo lasciare (ma fatichiamo a farlo) magari eredità dei nostri antenati, spesso ci procura rabbia e frustrazione, comunque dolore, e occorre un gran potere e coraggio per trasformare tutto ciò, in un’occasione costrittiva.
E’ un’operazione alchemica, è trasformare il piombo in oro.
-Nel pensare a MIST (nebbia, foschia), ho ovviamente pensato al bosco, immerso nella foschia, che è simbolicamente il nostro inconscio, freddo, umido, poco chiaro… ovviamente il tutto ambientato di notte, nella notte oscura dell’anima, che a volte dobbiamo attraversare.
Ma per questo viaggio occorre una lanterna che ci guidi nel buio (e un po’ di calore nel freddo umido tutto attorno), che è sempre e solo il nostro cuore, che seppur ferito e dolorante, non smette di battere, e sussurrarci la strada.
Il Tasso ha con se una mappa, che per me è il tentativo, spesso utile ma non sempre sufficiente, di guidarci con la ragione.
E i crisantemi arancioni, sono un dono, da portare, per onorare.
Doveva assolutamente andare QUEL giorno.
Prese con se solo la lanterna, un mazzo di crisantemi arancioni, e una vecchia mappa consunta.
Il bosco era immerso nella foschia…
In GATE, cancello, il Tasso sa che se passa oltre non può tornare indietro… ma quella scelta, di andare oltre, di entrare dentro al suo dolore, fa paura. Allora sfiora la mappa per trovare la strada, e i petali da portare in dono, per cercare di prendere coraggio…E’ incerto, con una parte di se vorrebbe tornare indietro, e far vincere la paura.
Ma sceglie di andare.
I gufi sono simbolo di saggezza, capaci di vedere anche nel buio, sono a guardia di questo percorso.
Il cancello era ancora aperto, ma arrugginito.
Varcarlo voleva dire varcare l’ignoto.
Sfiorò i delicati petali per prendere coraggio.
Per BLIGHT, rovina, ciò che è andato in rovina, ho rappresentato una vecchia casa di sasso, piena di storia dei suoi vecchi abitanti. I ricordi di chi è andato oltre, o di chi eravamo e non possiamo più essere… che come spiriti inquieti ci tormentano…
Ma Tasso passa oltre.
Sono ricordi, e spesso i ricordi sono molto diversi da ciò che realmente è stato, in bene o in male.
Quella casa fatiscente gli ricordava qualcosa della sua infanzia,
ricordi sconnessi come quelle vecchie pietre,
forse abitate da spiriti inquieti.
Per TRIAL, percorso, sentiero, pista, il nostro Tasso si trova davanti a un bivio.
Ha un vago ricordo di quella che era la strada giusta, se di essere già stato lì.
Prova a diffidarsi alla ragione, la mappa, sperando di trovare la direzione, ma non gli è utile.
Deve affidarsi al cuore, scegliere la strada giusta “sentendola”, affidandosi quindi a una voce interiore, che sussurra, probabilmente in mezzo a tante altre voci che gridano…
Davanti al bivio, sulla antica pista, tirò fuori la vecchia mappa.
Non era chiara la strada, e aveva scordato.
Doveva allora sentirla…
Per DEPTH, profondità, Tasso deve attraversare il buio più buio, quello dove non vedi nulla, e perdi tutti i punti di riferimento.
Periodi della vita così sono capitati a tutti. Ma spesso, oltre quel buio, e dolore, c’è sempre una fine, un’ uscita dal tunnel.
Certo, la lanterna del cuore è necessaria per attraversare quella profondità, quella disperazione.
Arrivò all’imbocco del tunnel abbandonato.
Doveva attraversare la profondità di quell’oscurità,
e arrivare fino in fondo, per andare di là.
Per BONE, osso, Tasso inciampa in un teschio. L’osso che protegge il cervello, su cui era appoggiato un volto.
Toccarlo, inciamparci, è toccare la Morte, sentirne il passaggio. Accettarla.
Una specie di brusco ritorno alla realtà, la nuova realtà, che è la nuova vita, un nuovo inizio, dopo il passaggio nel tunnel.
Inciampò in qualche cosa di duro.
Un osso. Meglio, un teschio.
Forse un segno del Cosmo, da interpretare più col coraggio del cuore.
che con la logica della ragione…
Per Blossom, fioritura, ho cercato di rappresentare non solo la fioritura dei crisantemi, che di solito sono associati alla morte, mentre qui, per un compleanno sono associati alla vita, ma anche alla fioritura del cuore.
Tasso ha attraversato tutto quel buio, per portare luce e onorare la donna di quella foto, presumibilmente una sua antenata (la nonna, madre di sua madre, con cui era cresciuto da piccolo?).
Onorare e ricordare gli antenati, è importantissimo. Così come le parti di noi che per alcuni periodi della vita ci sono servite, ma che magari non possiamo più essere…
Lasciarle andare e salutarle con un sorriso, illuminarle, è fonte di immenso sollievo, e ci lascia liberi di andare oltre, con il cuore alleggerito e riscaldato da una presenza, e non più infreddolito da una assenza.
In quella vecchia foto era nel pieno della sua vita.
I crisantemi arancioni erano i suoi fiori preferiti.
Per lei erano il regalo di compleanno più bello: amava vederli sbocciare nella foschia di novembre.
Se ti è piaciuta questa storia, e vuoi lasciare un commento, sarò lieta di leggerti.
Ciao e Grazie Marina.
I disegni son davvero accurati, co.e sempre ma non per questo scontati..anzi!
Bella la fiaba e tutti i suoi archetipi,mi son ritrovato molto in tanto..
Un grande e caldo abbraccio, che fa sempre bene. Leonardo
Caro Leo, accolgo e ricambio l’abbraccio ! e sono davvero contenta che ti risuoni questa fiaba . Grazie!
Bellissima la storia, stupendi i disegni.
Grazie!
Grazie per questo messaggio importante trasmessoci con la storia ed i disegni molto suggestivi.
Grazie mille Manuela, grazie a te per averla letta e aver lasciato un commento!