Taccuino piccolo, delle grandi meraviglie

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Taccuino piccolo, delle grandi meraviglie

E’ passato ormai un annetto da quando ho lavorato a questo mini taccuino: era una delle prime uscite, un weekend che mi ero presa in solitaria in montagna.

Avevo preso il mini leporello molti mesi prima, in una cartoleria: me ne ero innamorata… ma come spesso accade con le carte belle per “la paura di rovinarlo” non lo portavo mai con me. E invece…

…ispirata dai fiori attorno a me, dalla solitudine e dalla voglia che ogni tanto mi prende di ricominciare da capo, dalle origini, ho preso il primo fiorellino, e sono partita.

Il primo è stato questo papavero, cresciuto dritto dritto, senza foglie… uno stelo secchino e peloso tra l’acciottolato del giardino… esplodendo poi di rosso nell’aria!
Mi parlava, mi sussurrava di essere sempre e comunque me stessa, in ogni contesto…anche dove sembra impossibile dichiararsi.

E così mano mano ho cercato altre piccole meraviglie, per ricordarmi, come fa ogni bravo taccuino, tutti i sussurri del giardino…anche nel tempo a seguire.

La calendula sfiorita, il trifoglio smangiucchiato… e così a seguire, ciascuno mi ha donato la sua saggezza.

Mi è ovviamente venuta voglia di farne altri, e quest’estate mi ci dedicherò sicuramente!
E vorrei realizzare il mio taccuino, con la carta che preferisco, e la copertina personalizzata.
…non solo, mi è tornata voglia di condividere questo piccolo progetto, e farne un workshop di un weekend.

Nei taccuini testo e immagini lavorano sempre assieme, si danno man forte nel raccontare, nel ricordare. Qui, molti dei testi, li ho nella mia mente, e non li ho appuntati interamente, ma di solito scrivo sempre accanto alle immagini il sentire di quel momento.

Questo a volte richiede un piccolo dialogo con il soggetto da ritrarre, un momento di intimità, nel quale ci apriamo ad ascoltare ciò che ha da dirci. O semplicemente nel quale ascoltiamo noi stessi.

Ecco… vorrei accompagnare le persone che sceglieranno di passare questo weekend insieme, prima in un piccolo studio “botanico” dei soggetti scelti, e poi nella scelta delle poche parole, ma preziose, che emergono nel contatto intimo con ciò che scegliamo di ritrarre, per fare un taccuino completo.

Questo richiede di quietare la mente, di fare il vuoto, di stare semplicemente in ascolto… che poi è quello che accade spontaneamente quando siamo molto presi dal disegnare o pennellare.

Non vedo l’ora di condividere questo piccolo percorso, di vedere e ascoltare la saggezza che ciascuno saprà cogliere sulle proprie pagine e nel proprio cuore-

E qui, ad Al di là del Fiume (cielo) è l’occasione giusta!:

Qui il video che realizzai per raccontare di questo scrigno di meraviglie.

 

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