Appennino, mio primo amore, vuoto e acquerelli
Cosa c’è di più bello di rifugiarsi in Appennino?
Alberi, e cinguettii, marmellata di fichi, e poi quella di prugne, giri in macchina sulla Gilda in cerca di avvistamenti… (ho visto l’istrice dopo anni che non la vedevo e mi sono quasi commossa!!)… l’Appennino è il mio primo amore. Punto.
E di nuovo un taccuino in mano.
Sì, anche in Sicilia, nel breve volo tra il blu del mare e i cannoli, ho dipinto, ma è qui, a Burzanella, che tutto cominciò.
Ed è sempre qui nella semplicità che mi ritrovo.
Mi sono ritagliata una settimana, che poi son diventati quasi 10 gg, di solitudine e silenzio. Mi sono riempita di vuoto.
Più vado avanti, più capisco l’importanza di spazi di tempo totalmente vuoti (anche se poi costantemente mi incasino :-| )
Ma ce la farò ad essere davvero più zen! Una “caotica serena“, questo è il mio obiettivo :lol:
Chi mi conosce sa “che son sempre impegnata”, che arranco… sono un’ansiosa di natura, nonostante anni di Yoga, di millemila pratiche esoteriche e essoteriche per trovare un equilibrio, che pensa sempre di non riuscire a fare tutto quello che la mente vorrebbe fare, che potrebbe farlo meglio. Gli entusiasmi mi stuzzicano a curiosare in più ambiti, perchè son bisognosa di nutrire i mille interessi, e ho una vasta necessità di solitudine. Salvo poi ritrovarmi costretta a fermare tutto, perché ho fatto il pieno.
Ecco, in questi 10 giorni me lo sono concessa. Ho fermato tutto… e cavolo, come è terapeutico il Vuoto.
Marmellate, giri in cerca di animali, osservare il fuoco nel camino, scrivere il diario, fare legna, giretti alla ricerca di nuovi luoghi, spesa al mercato, e qualche acquerello senza scopo. E stare seduta semplicemente a guardare il paesaggio. Questa volta non ho studiato, nè curiosato, nè organizzato… ho “perso tanto tempo”. Questa credo sia la vera vacanza, per me.
Più vado avanti nall’arte del dipingere, o disegnare, più mi vien voglia di togliere, che è il percorso di molti artisti, o comunque è il mio personale sentire. Che è il percorso di noi esseri umani, mi pare: togliere schemi e paure, condizionamenti, paura di giudizi, preconcetti, ecc. … per essere sempre più noi stessi. E mostrarci per chi siamo. E dipingere senza nessun soprappiù. Riconoscendo ciò che è “fronzolo”, e ciò che è necessario, andando verso l’essenziale (… ho ancora parecchia strada da fare, eh!! ma almeno ho una destinazione :roll: ) . Semplicemente per il piacere di farlo e del condividere. Quasi senza uno scopo, dove il fare e l’essere, coincidono. Ed è qui che avvengono le “magie creative”.
Credo sia così per tutto ciò che creiamo… più togliamo, più le nostre opere d’arte hanno forza (e per opera d’arte intendo qualsiasi cosa, da una torta, a un disegno, a una lezione, …).
Ho voluto ripartire da zero, da dove ho iniziato a dipingere: stessi luoghi, stessa curiosità, stesse rose e fiori della mamma di cui è traboccante il giardino, con ancora i colori dell’estate anche se è ottobre…
Sono scappata spesso a vedere il tramonto sul lago, o a passeggiare con l’umidità che sale lentamente, man mano che le giornate si facevano più buie.
E finalmente son tornata a cavallo della Gilda a scoprire paesini che in tanti anni di Appennino non avevo ancora visto. Tutta la parte vicino a Pistoia: Torri, Sambuca Pistoiese…
Che bei borghi, che angolini da scoprire: l’Appennino è uno scrigno coi tesori sparpagliati.. che vanno cercati per stradine sgarruppate, fermandosi a prendere un caffè in bar improbabili, con personaggi che paiono usciti dai film.
E poi vai nel bosco, e trovi questa scritta prima di un ponticello per andare “di là”.. di là dove? Lo dice la freccia :oops: (e per me, che credo nei “messaggi del Cosmo”… è un pò strano: dato che mi è comparso davanti agli occhi l’ultimo giorno, che il Cosmo mi volesse dire che mi ero sufficientemente riempita di vuoto e misticismo?! 8-O )
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